L’Accademia di San Luca è un’istituzione romana cresciuta nei secoli con lo scopo di perfezionare giovani talenti nazionali ed internazionali nel campo delle arti. Ha lontane origini nella seconda metà del Quattrocento; da Universitas Picturae, diviene Accademia delle Arti della Pittura, Scultura e Disegno nel 1577 ma i primi Statuti risalgono al 1607 e nel 1634 vi entra a far parte anche la classe degli Architetti. Oggi l’onore di diventare accademico è altissimo, un riconoscimento di conclamata importanza in pittura, scultura o architettura.
La storia della Galleria Centofiorini si lega strettamente nel corso del tempo a quella dell’Accademia di San Luca poiché molti dei suoi artisti, a partire dagli anni Novanta, diventano accademici tra i pittori.
Primo è Arnoldo Ciarrocchi, nel 1993, civitanovese, amico dei fondatori della Galleria, maestro dal tocco veloce, dotato di grande immediatezza: in pochi tratti i suoi dipinti rivelano immagini moderne, dai toni piacevolissimi, che spesso ritraggono i paesaggi marchigiani molto amati, anche col mezzo dell’incisione, dal guizzo tanto efficace, che in ultimo si carica di volume ed essenzialità. Sono svariate le sue mostre, pubblicazioni e collaborazioni con la Galleria.
Nel 1995 entrano all’Accademia Pietro Ruggeri e Ruggero Savinio, artisti di punta per la Centofiorini, tra i primi ad esporre e comparire nella Collana della Marca. Ruggeri è pittore del rosso e del nero, del movimento e dell’assoluto, di sensibilità transoceanica e cuore informale; Savinio è tra gli amici più cari, artista colto, temperamento mite, trova la sua chiave distinta dall’enorme impronta familiare in un universo pittorico luminoso, fatto di bagliori dentro ai colori, e memoriale, pieno di eco da passati prossimi e remoti.
Nel 1997 Guido Strazza, altro grande esponente dei primi anni della Galleria, è tra gli accademici di San Luca per diventarne Presidente tra 2011 e 2012. Pittore e incisore toscano dal fortissimo piglio grafico, lascia alla Centofiorini una magnifica acquaforte a celebrare i suoi primi venti anni di attività.

Enrico Della Torre è accademico dal 1999. Nome fondamentale della Galleria con la sua personalissima imagerie di piccoli personaggi disseminati in ambienti tonali dai tagli geometrici; artista originale, che sa conciliare figurazione ed astrazione dal sapore lirico, per la Centofiorini ha realizzato anche una preziosa cartella di acqueforti a corollario di una pagina del romanzo Pietra Lunare di Tommaso Landolfi.
Claudio Olivieri e Mario Raciti si annoverano tra gli accademici entrambi nel 2008. Il pittore delle immagini luce e quello delle Presenze Assenze sono altre due figure molto forti della Galleria, presenti con più mostre e con opere dai grandi formati e i profondi significati. Dove Olivieri sonda spazi illimiti dietro impalpabili portali che sembrano accesi da una luce interna, Raciti riduce l’immagine in segni ingenui – ma mai innocenti – sostenuti da una pittura intangibile dalla significazione altra, in opere che si propongono come soavi stenografie emozionali.
Ultimo ad entrare a far parte dell’Accademia di San Luca, è Valentino Vago, a partire dal 2013. Pittore sensibile, tenue eppure potente, atmosferico nelle sue vastità cromatiche puntinate e disseminate di segni che cercano una spiritualità altissima.
Chiude la mostra – che intende rammentare questi artisti divenuti negli anni amici della Galleria e riuniti sotto l’egida dell’Accademia di San Luca – Danilo Guerri, accademico sin dal 1983 ma per l’Architettura, i cui disegni compaiono oggi alla Centofiorini con la loro caratura grafica di “segni nervosi e rapidi destinati a cogliere una presenza, un corpo, una faccia o fissare un’intuizione nello spazio”, come rievoca in uno scritto Ruggero Savinio, ricordando gli schizzi dell’architetto durante le riunioni del Consiglio dell’Accademia, attorno ad un tavolo di eletti, in un’antica sala della famosa sede di Palazzo Carpegna.