Antologica Dino Baiocco

Galleria Centofiorini | Palazzo Bonaparte | Civitanova Alta | 16 luglio-31 agosto 2011
Testo critico di Stefano Crespi

Dino Baiocco, nato a Civitanova Alta nel 1931, trapiantato undici anni a Milano per un lavoro in banca – dipingendo però costantemente il sabato e la domenica – ha diviso la sua vita in due sezioni: quella a casa a contatto con le colline marchigiane degli anni formativi e poi del ritorno nel ’67, e quella fuori, al nord, ad assorbire il clima artistico-intellettuale milanese e quel Realismo Esistenziale gravido di tutti i movimenti che lo avevano imboccato e preceduto. Così, come aveva assimilato e consumato da piccolo, già bravo a disegnare, l’arte dal vero degli artisti orbitanti attorno alla figura di Luciano Moretti, nello stesso modo durante quei fine settimana lombardi si era impregnato di avanguardie e le aveva sperimentate tutte.
Perciò Baiocco è un artista completo, non soltanto un paesaggista o un informale, anche se sicuramente il paesaggio è un caro soggetto così come lo è il medium pastoso ed abbondante d’estrazione informale; egli indaga in ugual misura anche l’immagine femminile e la natura morta, con ispirazioni che vanno da De Staël a Morandi, memori però ancora di un certo fauvismo nelle tinte accese e coraggiose.
Vicino alla pittura di Ciarrocchi come di Morlotti, Baiocco divide la sua enorme produzione tra pittura, pastelli, acquerelli e scultura, mantenendo come legame costante tra le tecniche quella dell’incisione. Numerose le esposizioni nazionali, tra cui quelle nella sua stessa galleria, aperta nel ’79 con Giorgio Luzi, che, collegando un cognome gentilizio locale e la famosa stampa di Rembrandt, prende il nome di Galleria Centofiorini.

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